[...] Numerosi testi qualificano chiaramente il fatto di attaccarsi a questi amuleti o tutto quello che può assomigliarvi, come politeismo (chirk), e quindi contrario al fondamento principale dell’ Islam, che altri non è il fatto di unificare Allah l’ Altissimo in tutte le forme di adorazione.
In effetti, è questo il senso stesso dell’ attestazione di fede che costituisce il primo pilastro di questa religione, che è di testimoniare che nulla merita di essere adorato, in verità, tranne Allah (la ilha illa llah) e che Muhammed è il Messaggero di Allah, salla Allahu alayhi wa salam.
Per cui, la validità di ogni opera del musulmano si basa su questo unico pilastro che chiamano Tawhid (l’ Unicità di Allah), così, ogni opera del credente come la preghiera, la zakat, il digiuno, il pellegrinaggio, etc., può essere accettata dal Signore solo se questo primo pilastro è valido.
Non è quindo possibile realizzare e concretizzare veramente il Suo Islam, se alteriamo il suo fondamento principale commettendo ciò che potrebbe renderlo incompleto, o addiruttura annullarlo.
Perché quello che si oppone al Tawhid (l’ Unicità di Allah) è di due tipi:
Quello che si oppone al fondamento del Tawhid.
Si tratta di politeismo maggiore che, quando è commesso da un musulmano responsabile dei suoi atti (moukalaf), annulla il suo Tawhid. Questo musulmano allora, diventa un politeista in modo tale che è escluso dalla sfera dell’ Islam, per cui, non è più considerato come musulmano.
Ciò che si oppone alla perfezione obbligatoria del Tawhid.
Questo corrisponde al politeismo minore. Se qualcuno lo commette, annulla, in questo modo, la perfezione del Tawhid, ma, malgrado ciò, resta nella sfera dell’ Islam. In effetti, il Tawhid non è perfetto che a partire dal momento in cui ci si sbarazza di ogni forma di politeismo.
[...]
« Ad ogni comunità inviammo un profeta [che dicesse]: « Adorate Allah e fuggite gli idoli !» . Allah guidò alcuni di essi e altri si persero, sviati. Percorrete la terra e vedrete cosa accadde a coloro che accusarono di menzogna [i messaggeri].» Corano, Sūrat An-Naĥl v.36.
[...] E molti altri versetti.
Se dovessimo dare una definizione di ciò che è un amuleto (at-tamimah), al fine di meglio identificare il soggetto, potremmo dire, come spiega l’ eminente sapiente Saleh Ali-Cheikh nel suo commentario del libro dell’ unicità, che si tratta:
Di tutto quello che la gente appende, che sia una pelle di animale, una collana, delle invocazioni, delle domande di protezione, o di una rappresentazione come una testa d’ orso, o di gazzella, un ferro di cavallo, dei pezzetti di tessuto nero, e tutto ciò che appendiamo sotto forma di occhio, o rosario [misbaha più conosciuto sotto il nome di as-sabha] che hanno una forma particolare. Tutto questo è inglobato nel termine Tamimah [amuleti, talismani o gri-gri (oggetti, generalmente, in stile etnico formati da perle in legno e piume incollati assieme)].
Una defizione più completa sarebbe: una cosa per mezzo della quale si vorrebbe che un bene si realizzasse, o che il male fosse respinto, senza che un’ autorizzazione [divina] legata al decreto religioso o alla predestinazione non sia stata accordata.
Alcune persone dichiarano:
« “ Appendo [questi amuleti] senza pensare al significato che essi implicano. Così, attacco la tal cosa per decorare la vettura o abbellire la casa…” come dice una piccola parte di persone. »
« Noi gli rispondiamo: se voi fate ciondolare queste cose consideranto che esse possano respingere o dissipare un male, allora si tratta di politeismo minore … se le appendete per semplice gusto della decorazione, allora questo è vietato, perché in questo vi è somiglianza con coloro che commettono del politeismo minore…
Ora, il Profeta, salla Allahou alayhi wa salam, disse:
“ Chiunque imita un popolo ne fa parte ” trasmesso da Ahmad e Abu Dawud »
Tuttavia, si potrebbe porre la questione: in cosa il fatto di appendere o attaccare questa mano ritornerebbe a votare un atto di adorazione ad altri che Allah?
Rispondiamo che l’ adorazione nel suo senso globale non si limita solamente agli atti apparenti come la prosternazione o l’ invocazione, mail suo senso è molto più vasto. L’ adorazione, in se stessa, è l’ azione di umiliarsi davanti ad Allah l’ Eccelso per amore e venerazione.
Essa ha un senso più particolare e una delle migliori definizioni di questo senso è quella di Ibn Taymiyya, rahimahu Allah, quando dice nel suo libro « el ‘ubudiyya »:
« L’ adorazione è un termine che ingloba tutto quello che Allah ama e gradisce come atti e parole apparenti o nascoste. »
Egli sottointende, per gli atti nascosti, gli atti del cuore come la fiducia, l’ amore, il timore, la speranza, ma anche la domanda di protezione, e tutti questi atti trovano la loro essenza nel cuore del credente.
Dunque, a partire dal momento in cui tutte queste opere sono amate da Allah, esse diventano delle adorazioni. Di conseguenza, è vietato di votarle ad altri che Allah.
Ed è in questo senso che cercare la protezione contro ciò che ci causa del male, attraverso amuleti come « la mano di fatma » diventa un atto di politeismo, ed è lo stesso per tutti i mezzi non legiferati.
Il Solo che è in grado di proteggerci veramente non è altro che Allah l’ Altissimo.
Quindi, tutti gli atti che provengono dal cuore entrano nel termine di adorazione, e sono anche i più importanti.
ooOOoo
Tratto da ↓
https://baytalislam.wordpress.com/2015/08/24/la-mano-di-fatma-o-mariam-tra-tradizioni-credenze-e-falsita/
Traduzione di Sara Hima
